Aprire un bar di successo nel 2022: un’impresa impossibile?
Voglio aprire un bar di successo.
Per molti professionisti del settore Ho.Re.Ca, abituati a lavorare come dipendenti, aprire un bar significa tracciare un percorso ben definito e contemporaneamente emozionante.
Questo percorso, infatti, segnerà la nascita di un nuovo imprenditore che con entusiasmo ed energia porterà la sua visione e la sua personalità all’interno di questo settore.
Purtroppo, però, se negli ultimi due anni hai pronunciato la frase voglio aprire un bar, probabilmente le persone a te più vicine ti hanno consigliato caldamente di abbandonare il tuo sogno, ovviamente questo nel migliore dei casi.
Infatti, se prima dell’avvento del Coronavirus aprire un bar, o una qualsiasi altra attività nel settore Ho.Re.Ca. era considerato un investimento sicuro, da Marzo 2020 non è più così.
La pandemia, i cambiamenti del mercato e le nuove regole sempre più stringenti sembrano essere diventati ostacoli insormontabili per chi vuole aprire un’attività a destinazione food. Proprio per questo motivo gli investimenti nel settore Ho.Re.Ca, nella maggior parte dei casi, non sono più percepiti come sicuri.
La realtà dei fatti, però, è ben diversa.
Anche alle soglie del 2022 aprire un bar di successo è possibile ma, per poterlo fare, è necessario seguire una strategia.
La rete è già ricca di contenuti che illustrano quali siano i requisiti per aprire un bar, o che spiegano che cosa sia la scia, e come compilarla, e ho deciso di non trattare queste informazioni all’interno dell’articolo.
In questa guida strategica su come aprire un bar di successo ti accompagnerò nel percorso da compiere per poter costruire la tua attività su basi solide.
Nel corso di questo testo, infatti, ti spiegherò come individuare i tre elementi che determinano il successo di un bar:
- il tipo di proposta da offrire ai propri clienti;
- la tipologia di bar;
- l’immagine generale del punto vendita.
Ma quali sono gli step necessari a individuare questi tre elementi? Andiamo a scoprirli insieme, uno per uno.
Il primo step per aprire un bar di successo: analizzare.
Al contrario di quanto molti pensano, il primo step per aprire un bar di successo non consiste nel cercare una location perfetta o nello scegliere lo stile dell’arredamento.
Il primo passo fondamentale da mettere in atto, prima di aprire un bar, è effettuare un’analisi generale strategica. È proprio grazie a questa analisi che si potranno determinare il tipo di offerta che verrà proposta ai futuri clienti e, di conseguenza, la tipologia di bar che si desidera aprire.
Questa analisi può essere suddivisa a sua volta in due sottoinsiemi: quello dell’analisi interna e quello dell’analisi esterna.
Aprire un bar di successo: l’analisi interna
L’analisi interna è il processo che permette di individuare quali siano gli elementi certi che hai a disposizione nel momento specifico in cui decidi di aprire un bar.
In questa fase, infatti, dovrai definire:
- Le tue capacità
Sei un artigiano o un commerciante? Questa domanda potrebbe sembrare inutile ma, in realtà, porta a definire due tipologie di bar molto diverse, a partire dalla realizzazione degli spazi. Un artigiano, infatti, avrà bisogno di un laboratorio e di attrezzature specifiche con cui creare i propri prodotti, un commerciante, invece dovrà incentrarsi su una proposta più generica con attrezzature performanti. - I beni a tua disposizione
Il secondo fattore da tenere in considerazione durante la fase dell’analisi interna sono i beni a propria disposizione. Se hai deciso di aprire un bar da zero, ad esempio, dovrai concentrarti sulla ricerca della location e delle attrezzature necessarie al successo della tua attività.
Se invece hai deciso di rilevare un bar esistente potresti dover intervenire solamente sulla sostituzione di alcune attrezzature o di alcune parti dell’arredamento anche se, in questo caso, consiglio sempre di fare un’analisi delle motivazioni che hanno portato il proprietario precedente a cedere il bar. Inoltre c’è da prendere in considerazione il fatto che i locali realizzati prima del 2020 potrebbero non essere idonei alla nuove richieste del mercato. - Il budget
L’ultimo fattore che determina l’analisi interna è il budget che hai a disposizione per aprire il bar. Nell’analisi del budget rientra anche la ricerca di eventuali agevolazioni o contributi per i bar, compreso il fondo perduto. Insomma, la definizione del budget deve essere effettuata con attenzione ed è sempre preferibile avvalersi dell’aiuto di un consulente specializzato.
Una volta portata a termine l’analisi interna, e quindi dopo aver individuato il tipo di proposta che potresti offrire è necessario spostare lo sguardo verso l’esterno analizzando sia i competitor che i potenziali clienti.
Aprire un bar di successo: l’analisi esterna
Effettuare un’analisi esterna significa guardare il mondo che ti circonda con gli occhi dell’imprenditore, individuando segnali e particolarità che forse, fino a poco tempo prima ti erano sfuggiti.
Nell’analisi esterna dovrai prendere in considerazione i fattori esterni che saranno determinanti per aprire il tuo bar di successo. Questi fattori sono:
- l’area geografica in cui si desidera aprire il bar;
- le necessità della domanda, ovvero che cosa cercano i tuoi clienti tipo;
- la presenza di eventuali competitor, e il loro grado di successo;
- il servizio e la tipologia di proposta che questi competitor offrono ai propri clienti;
Solo dopo aver analizzato tutti questi parametri potrai scegliere con certezza la proposta da offrire all’interno del tuo bar. Ovviamente, dopo aver definito la proposta avrai modo di scegliere quale tipologia di bar si adatta alle tue necessità di imprenditore e, di conseguenza, anche quale sarà l’immagine della tua nuova attività.
Il secondo step: definire la tipologia di bar che si intende aprire
Grazie alla prima fase di analisi, come già detto, sarà possibile scegliere quale tra le tipologie di bar, sia più adatta al servizio che intendi offrire.
La tipologia di bar, infatti, viene determinata in base alle tue capacità e al tipo di offerta che hai deciso di proporre al cliente.
Ecco due esempi per spiegare meglio questo concetto:
- Riesci a creare dei fantastici panini gourmet? Potresti aprire un bar panineria.
- Sei un appassionato e conoscitore di vini? Allora la tua strada è il wine bar.
Ma quante e quali sono nello specifico le tipologie di bar? Ecco un piccolo elenco delle principali, e delle loro caratteristiche.
Bar tradizionale
Tradizionalmente il bar è nato come punto di aggregazione all’interno del quale non era servito cibo, se non in forma di piccoli stuzzichini, come ad esempio affettati e formaggio.
Il bar tradizionale mantiene ancora quest’anima; al suo interno si possono consumare caffè, bibite, vino, bevande e distillati e, si può passare del tempo in compagnia.
I bar tradizionali sopravvivono ancora in specifiche zone d’Italia, ma tendenzialmente, questa attività è stata soppiantata da versioni di bar più nuove e più in linea con le nuove necessità del mercato.
Snack bar
Lo snack bar è basato su un concetto opposto rispetto al bar tradizionale, ovvero: la velocità. Questa attività, infatti, oltre alle bevande presenta anche la possibilità di mangiare dei pasti veloci, appunto snack, come: panini, tramezzini, toast o piatti già pronti.
Solitamente questo tipo di bar è situato nelle zone centrali della città, nelle stazioni, negli aeroporti, oppure nei centri commerciali, tutti luoghi in cui il passaggio della clientela è veloce.
Bar bianco
Il bar bianco è un bar all’interno del quale non vengono serviti alcolici. Alcuni esempi di bar bianco possono essere: caffetterie, pasticcerie, gelaterie o sale da tè, a patto che non vendano alcolici.
I bar bianchi solitamente trovano il loro habitat naturale nelle grandi città.
Scegliere di non vendere alcolici, infatti, è una grossa limitazione nell’offerta di un bar e proprio per questo motivo quando si sceglie di aprire un bar bianco è essenziale analizzare bene sia l’area geografica in cui lo si fa che il tipo di clientela alla quale ci si potrebbe rivolgere.
Bar pasticceria
Il bar pasticceria è il luogo in cui tradizionalmente si va a fare colazione. La sua offerta è basata principalmente sul caffè, sulle sue varianti e derivati, e sulla pasticceria, che può essere sia dolce che salata.
È necessario ricordare, però, che aprire un bar pasticceria e aprire una pasticceria artigianale non è la stessa cosa. L’argomento è troppo lungo per essere trattato qui e quindi ne parlerò in un articolo apposito, ma se nel frattempo hai curiosità o domande in merito contattami pure via email cliccando qui oppure scrivendomi sulla mia pagina facebook.
Milk bar
Un milk bar è un tipo di bar specializzato nella vendita di bevande e cibi a base di latte come, ad esempio, gelato, milk-shake, frappè, yogurt, e frullati.
Nonostante la mente possa suggerire il contrario, milk bar e bar bianco non sono lo stesso tipo di attività. All’interno del milk bar è possibile vendere anche alcolici, a patto che vengano utilizzati per realizzare bevande che al loro interno contengano latte o derivati.
Wine bar - enoteca - vineria
Il wine bar affonda le sue radici nel concetto di bar tradizionale concentrando la sua proposta su uno specifico tipo di bevanda, ovvero il vino. All’interno del wine bar viene offerta una vastissima selezione di etichette, che solitamente vengono accompagnate da stuzzichini o da una vera e propria gastronomia dedicata all’abbinamento con i vini, appunto.
Sia l’ambientazione che l’offerta del wine bar sono molto ricercate e gli orari di apertura sono quelli del pranzo, il tardo pomeriggio e la sera.
American bar
Il concetto di american bar nasce in america negli anni 30 del XX secolo alla fine del proibizionismo. Gli american bar sono i top bar per la degustazione di alcolici e cocktail.
Un bar per essere definito american bar, tuttavia, deve avere delle caratteristiche specifiche, ovvero: un bancone circolare che permette di servire il cliente a 360°, personale altamente qualificato che lavora all’interno dell’attività, preferibilmente formato con corsi e aggiornamenti.
Solitamente gli american bar si trovano all’interno degli hotel e dei casinò per tanto gli orari di apertura sono variabili ma, tendenzialmente queste attività vivono il loro maggiore successo nelle ore serali e notturne.
Lounge bar
I lounge bar sono un’evoluzione degli american bar.
Anche all’interno dei lounge bar, infatti, si degustano alcolici ma l’esperienza non finisce qui. In un lounge bar, arredamento, illuminazione, servizio e musica devono integrarsi perfettamente, in modo da creare un’esperienza soggettiva multisensoriale che dia vita ad uno stato di comfort e di relax.
Un’esperienza corale che deve essere realizzata ponendo attenzione ad ogni minimo particolare.
Il terzo step per aprire un bar di successo: definire l’immagine generale.
Il terzo step da compiere per aprire un bar di successo è definire l’immagine generale dell’attività.
Attenzione, però, definire un’immagine non significa semplicemente comprare una macchina da caffè professionale, scegliere l’arredamento bar che più ti piace, inserire tutto all’interno della location che hai individuato e sperare che il bar funzioni.
Al di là dell’immagine generale, un bar a prescindere dalla sua tipologia, deve essere sì bella, ma soprattutto funzionale.
I bar, le gelaterie, le pasticcerie, i wine bar, i lounge bar e tutte le tipologie di bar che abbiamo citato devono, innanzitutto, produrre reddito.
Immagina se dovessi partire per un viaggio intorno al mondo sopra ad un’automobile completamente realizzata da te, senza poterti avvalere dell’aiuto di nessun professionista. Te la sentiresti?
Immagino di no.
I bar, proprio come le automobili, per poter funzionare devono essere progettati.
È proprio la progettazione del bar che permetterà di individuare come disporre gli spazi e le attrezzature generando flussi di lavoro e di servizio che permettano all’attività di funzionare a pieno regime.
Solo dopo aver progettato degli spazi che funzionino, basati sia sulle necessità di chi deve lavorare all’interno del bar che su quelle dei clienti, si andranno a definire lo stile dell’arredamento, e l’immagine generale.
A chi rivolgersi per la progettazione del bar?
Torniamo di nuovo ad immaginare.
Immagina se dovessi partire per lo stesso viaggio di prima , ma questa volta su un’automobile realizzata completamente da tuo nipote, volenteroso studente al primo anno dell’istituto tecnico industriale.
Anche in questo caso avresti qualche riserva, vero?
Per la progettazione del tuo bar di successo è fondamentale che tu ti rivolga ad un interior designer specializzato nel settore Ho.Re.Ca e non ad un’azienda di arredamento.
Il motivo?
Il lavoro dell’interior designer è progettare soluzioni funzionali, di cui gli arredamenti sono semplicemente una parte. L’interior designer progetta, individua e compone soluzioni su misura per le tue esigenze, avvalendosi della collaborazione di diversi professionisti, comprese le aziende di arredamento.
Il lavoro di un’azienda di arredamento è realizzare e vendere arredamenti che, come ho già accennato, sono solo una piccola parte del processo di progettazione del locale.
Ma come scegliere l’interior designer migliore per le tue esigenze?
Non c’è un metodo preciso ma, sicuramente la prima caratteristica da tenere in considerazione è l’esperienza.
Solamente un professionista con esperienza sarà in grado di guidarti nel percorso di realizzazione del tuo bar, prevenendo i problemi e correggendo gli eventuali errori.
Vuoi aprire un bar di successo ma non sai a chi rivolgerti?
Non continuare a cercare online, rischiando di perdere tempo e denaro: